27 maggio 2014

Fuori Scena - Recensione -

Gina Lagorio è uno degli esempi più raffinati di letteratura di genere in Italia, la sua costante ricerca della conoscenza ci ha potuto offrire una moltitudine di opere tra poesia, narrativa, teatro e critica.
I suoi romanzi affrontano la quotidiana drammaticità della vita con temi quali il rapporto madre - figlia, l'amore per la terra natia delle Langhe e un naturale bisogno di autoanalisi su temi esistenziali come la morte, l'amore e la continua ricerca della verità. 
"Fuori Scena" è un romanzo del 1979 dove la nostra scrittrice fa ampio sfoggio delle sue abilità e della sua scelta stilistica.
La protagonista Elena è un'attrice di successo fidanzata con Marco, un amante egoista e infedele, con cui condivide una casa assieme anche alla figlia Nora, nata dopo un matrimonio fallito.
Elena ha vissuto la sua infanzia a Cherasco, dove ritornerà per sfuggire alla frenetica ma noiosa vita di Roma, e dove incontrerà il suo caro amico Dino.
L'amore sarà una costante drammatica di questo meraviglioso libro con la quale l'autrice, attraverso la protagonista femminile Elena, ci condurrà per mano in un vortice di riflessioni atti a far riflettere a sua volta il lettore stesso sulla vita e le sue emozioni.
Elena a Roma vive come se continuasse un'infinita recita, tutto intorno a lei le sembra falso e informe, anche la sua salute sembra voler contribuire ad alimentare questo caos. L'attrice così decide di tornare a Cherasco, il suo paese natale. Una nuova Elena fiorisce tra i ricordi della sua infanzia condivisi con Dino, il suo più caro amico alter ego dell'amante Marco. L'aria del paese sembra aver installato un barlume di giovane speranza nel cuore della bella Elena: migliora il rapporto con sua figlia Nora e pian piano si convince della falsità del sentimento condiviso con Marco.
Elena percepisce che quel viaggio ha cambiato qualcosa in lei, il paese della sua giovinezza è l'emblema della sua felicità. Nella terra natale, nella solidità delle sue radici la protagonista ha potuto trovare l'ispirazione per cominciare il viaggio verso la sua felicità più intima. Per Dino invece il paese resta simbolo di conservazione e difesa contro il progresso e nido di ricordi vecchi, stanchi quanto se stesso. Elena sfrutterà l'essenza del paese per ringiovanire e accedere al segreto dell'esistenza, della verità e del divino, mentre Dino resterà chiuso in una filosofia deleteria di morte.
Il titolo "Fuori Scena" si tramuta facilmente in una metafora che porta la protagonista ancora fragile fuori dal mondo fasullo del teatro e della mondanità trasportandola alle sue origini come donna forte e cosciente di sè.
Gina Lagorio è brillante nella sua scrittura chiara e concisa con cui riesce a descrivere argomenti così astratti come i sentimenti. Il vero protagonista del romanzo, infatti, è proprio il sentimento concepito come quel soggetto che che ci fa sentire, percepire il nostro essere vivi.
L'amore per le proprie origini come memoria costante di sè, il rapporto madre - figlia prima amaro poi dolce e il sentimento sofferto e dolorante di due amanti sono la malinconica cornice di "Fuori Scena" che rendono questo testo un romanzo pieno e completo.

- Valheesy -

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