Johannes e Cordelia sono i protagonisti di questo estratto filosofico intitolato "Diario di un Seduttore" tratto dal famoso AutAut di Kierkegaard. La trama è abbastanza banale se non fosse per la spiccata intelligenza del protagonista che ci induce a continuare la lettura. Anche se la protagonista femminile è sporadicamente presente e poco sviluppata, la controparte maschile riesce comunque a offendere il suo essere donna prendendo in considerazione la femminilità solo nel senso puramente fisico. Non trattandosi però di un romanzo ma appunto di un trattato filosofico possiamo sorvolare sulla trama e la storia per concentrarci sul pensiero e le convinzioni del suo ideatore.
Secondo Kierkegaard il modo d'essere proprio dell'uomo è l'esistenza che a sua volta è sinonimo di possibilità e scelta: l'essere umano esiste perchè costantemente sceglie. L'esistenza viene percepita come una successione di alternative che fanno parte della sua natura per questo motivo l'uomo in quanto esiste sceglie. L'autore ci spiega la sua filosofia esistenzialista mostrandoci le tre scelte di vita che l'uomo può compiere: vivere da esteta nella continua ricerca del piacere, vivere una vita etica dedicandosi alla morale convenzionale e vivere una vita puramente religiosa che rappresenta l'unica scelta possibile per chi vuole realizzarsi pienamente.
Il libro in questione tratta il primo stadio, ovvero quello estetico. L'esteta è un seduttore che vuole costantemente vivere nell'attimo, nel momento ricercando una fonte di piacere che però svanisce ogni qual volta il desiderio viene esaudito. L'immagine dell'esteta ci viene descritta come se egli fosse un cacciatore paziente che osserva la propria preda per non sciuparla e per riuscire a godere di lei al massimo attendendo il momento opportuno per attaccare. La sua elegante figura riesce a manipolare ogni situazione a suo favore grazie al fascino che emana lasciando le sue povere vittime in uno stadio confusionale. Il suo non è un godimento puramente carnale ma soprattutto spirituale ed intellettuale. L'esteta è diverso dal volgare seduttore perchè quest'ultimo cerca solamente di soddisfare i propri istinti animali, mentre l'esteta è molto più subdolo in quanto vuole nutrirsi soprattutto "dell'anima" delle sue vittime per poi cancellarle dalla sua esistenza.
Secondo Kierkegaard questo tipo di vita prima o poi diventerà insufficiente, monotona e senza senso manifestando così i primi sintomi della disperazione che ha sempre abitato nell'esteta. La costante insoddisfazione che ha portato a questa scelta di vita mostrerà ciò che essa è realmente: un illusione.
Questo è ciò su cui ci vuole far riflettere il filosofo: egli ci descrive minuziosamente, per mezzo di un diario, le fasi di corteggiamento dell'esteta Johannes a scapito della povera Cordelia per farci provare un senso di disgusto nei confronti di questo particolare stile di vita. Nelle opere estetiche di Kierkegaard egli sottolinea sempre come i fascinosi esteti debbano in realtà essere un esempio da evitare totalmente, ma la sua scrittura persuasiva ci porta a provare sentimenti quasi contrari alle sue aspettative e, anzi, qualche volta sembrerebbe che egli per primo abbia provato i piaceri di cui parla. Potremmo ipotizzare che in quanto filosofo e "studioso della vita" egli avrebbe potuto sperimentare tale tipologia di esistenza alla pari di uno scienziato che sperimenta le proprie teorie, oppure semplicemente potrebbe essere caduto in tentazione per poi pentirsi di tale scelta e rivolgersi verso una variante più casta, alcuni vociferano sulle somiglianze tra il testo e la sua vita privata con Regina Olsen ma non ci sono prove tangibili per poter affermare con sicurezza tali supposizioni.
Il filosofo danese era un uomo afflitto da una grande malinconia, introverso e strambo ma molto intelligente e brillante, come spesso capita in questi casi, ed è anche questo uno dei motivi per cui non possiamo parlare di autobiografia ma avvicinarci a questo testo attreverso le volontà del suo stesso autore.
- Valheesy -
Nessun commento:
Posta un commento