13 settembre 2013

Amazing Grace - Recensione



Con "Amazing Grace" Michael Apted cerca di rendere omaggio a uno dei personaggi storici che rinnovò il pensiero della società inglese tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, ma il cui nome è sconosciuto ai più, William Wilberforce. Costui, interpretato da Ioan Gruffudd, fu un giovane politico britannico dotato di una profonda religiosità e un forte carisma sociale che lottò per l'abolizione della schiavitù e per l'emancipazione degli schiavi. Questa fu una lunghissima battaglia, contro tutto e tutti, che lo fece ammalare gravemente.
Nella produzione di questo lungometraggio sono coinvolti due personaggi dal nome piuttosto noto, Edward R.Pressman e Terrence Malick. In regia troviamo invece il già citato Michael Apted, regista e documentarista inglese che non tradisce mail il suo credo per un cinema tradizionalmente narrativo.
Analizzando il film in sè, per quanto siano lodevoli le intenzioni di portare alla ribalta un personaggio finito nel dimenticatoio, non si può fare a meno di notare che la pellicola risulta troppo didattica e lenta nel racconto che, come scrive Dario Carta, "si dipana con una dialettica visiva retta da stilemi e moduli narrativi preformulati,enfatizzando una modalità descrittiva a tratti gonfia e rotonda".
"Amazing Grace" si può considerare, in conclusione, un film in costume ben realizzato, ma senza sorprese e per niente indimenticabile.

-D.R.Cobb-

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