16 settembre 2013

Guida Galattica per gli Autostoppisti - Recensione


Arthur Dent è un uomo come tanti che, all'improvviso, si ritrova a vivere un'avventura al limite dell'immaginabile. Questo grazie al suo amico Ford Prefect che si scopre non essere, al contrario, un terrestre come tanti, anzi un vero e proprio extraterrestre. Egli, grazie alla sua Guida Galattica lo accompagnerà in un viaggio attraverso l'Universo dove vivrà le più stravaganti imprese in compagnia dell'imprevedibile Zaphod Beeblebrox, il depresso automa Marvin e della bella Trillian.
"Guida Galattica per gli Autostoppisti" di Douglas Adams è un libro ironico, leggero, ma che nasconde ben più di ciò che può trasparire da una prima lettura. Lo scrittore, infatti, farcisce le sue pagine con una leggera satira, volta a far notare al lettore la ristrettezza di orizzonti, il consumismo sfrenato e molte altre follie tipiche della nostra società.
Oltre alle critiche volte al nostro sistema di vita, Adams cerca di far riflettere chi legge su argomenti semi-filosofici, come il significato ultimo dell'esistenza, sempre però con uno stile narrativo molto divertente e semplice. Difficilmente si troveranno all'interno del volume le "soluzioni" alle domande poste, l'autore lascia al lettore la libertà di rispondere in maniera autonoma. Crea, infatti, un percorso che, anche se non
sembra, ci accompagna ad una riflessione.
Ammirevole è anche la dose di inventiva che mette lo scrittore britannico nell'ideare piccole invenzioni che ampliano la realtà a cui siamo abituati, rendendola più futuristica, ma senza stravolgerla.
La lettura è consigliata a tutti quelli che vogliono immergersi in divertenti avventure ambientate in un universo futuristico, diverso però dagli stereotipi tipici dei grandi classici della fantascienza. E mi raccomando..."Don't Panic".

-Valheesy-

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